LA MENTE, MENTE?
La Mente, mente?
Ciao, sono la mente di Andrea, volevo dirti che tutto ciò che leggerai nelle prossime righe è frutto della sua fantasia. Mi raccomando, non gli credere, cerca di essere razionale e non farti intortare da queste sue parole! Tra l'altro, ti stavo proprio dicendo che, a proposito della spesa al supermercato, devi ricordarti di comprare le acciughe... Ah, e poi, ti sei segnato l'appuntamento con Gianmarco? Ah, cavolo, devi anche ricordarti di pagare il bollo dell'auto...
E così via, per ore ed ore della nostra vita. Un continuo turbinio di informazioni, non sempre di qualità, e spesse volte completamente disconnesse tra di loro.
Si, proprio così, la nostra mente lavora in questo modo. Non dico che sia sbagliato, la mente è anche uno strumento fantastico, un calcolatore ineguagliabile e indispensabile per un sano vivere.
L'errore che spesso facciamo, però, è che le diamo troppa importanza. Anzi, di norma, siamo in totale balia dei suoi flussi, siamo come bambini catturati da un'onda, che passivamente si lasciano trascinare in tutte le direzioni.
Nella mia esperienza di vita, ho notato che se seguo solo la mente faccio grandi "viaggi", ma non mi sposto nemmeno di un millimetro. Sia nella teoria che nella pratica, se rimugino eccessivamente, non mi muovo, sono statico, e quando decido di muovermi sono ormai talmente impacciato che la mia azione non risulta più fluida come speravo.
Ti faccio un esempio sportivo: quando ero molto più giovane, ho fatto gare di Downhill, hai presente quei matti che si buttano con le biciclette giù dalle montagne? Ecco, proprio quello! Quel pazzo nella foto qui a fianco sono proprio io nel lontano 1992...
In quella disciplina, non esistono esitazioni, un passaggio difficile deve essere affrontato con tenacia, una buona tecnica e totale assenza di indecisione... se penso... cado!
Ora, tu mi obietterai che è comunque la mente a fare tutti i calcoli del caso, serve per mandare e ricevere informazioni, percepire la posizione del corpo o l'inclinazione del tracciato e tante altre cose che viaggiano a una velocità pazzesca. E io ti rispondo SI! Hai ragione, la mente in questo è indispensabile, uno strumento magnifico, pura meraviglia!
Il problema sopraggiunge, quando la mente diventa la rappresentante dell'ego, quando inizia a insinuarti dei dubbi, quando ti vuole parlare a tutti i costi, senza che sia tu a darle il permesso.
Tornando all'esempio, fino a quando la mia guida è fluida, sono totalmente interconnesso con quello che sto facendo e vivo l'esperienza per quello che è, va tutto bene! Difficilmente cadrò, e magari riuscirò anche a fare un bel piazzamento sul podio.
Se, invece, penso a come affrontare un passaggio e magari mi fermo per capire come farlo, facilmente accadrà l'inevitabile...se penso...cado! Si, perché la nostra mente non è fatta per raccontarci le favole sul come potrebbe andare se passo un po più a destra o un po più a sinistra, la mente, in una frazione di secondo, già sa dove è meglio passare per non cadere, è tutta la storia che ci facciamo su che crea il danno, hai capito?
La qualità intuitiva della mente è una qualità superiore e coltivabile dal momento in cui lavoriamo sulla PRESENZA. Di questo, potremmo parlare fino a notte tarda, ma non è questo l'argomento del post e quindi non mi dilungo, sicuramente avremo tempo di occuparcene prossimamente.
Quindi, abbiamo queste due qualità sul piatto:
Mente Smart → Utile strumento organizzativo per le funzioni vitali e organizzative del proprio vivere
Mente che mente → Strumento difficile da gestire, di cui non abbiamo la più pallida idea del suo funzionamento e delle dinamiche che la governano. Per la maggior parte delle persone rappresenta il proprio padrone. Brrrrrr che brividi! Posso avere un padrone che mi gestisce? Posso avere un padrone che mi gestisce, e in più, forse, mi mente pure?
Ma ritorniamo a noi... La Mente, mente?
Il signor "Paul Pearsall" ne “Il codice del Cuore”, parla delle credenze depotenzianti e dei modi tramite cui la mente deforma ogni giorno la nostra percezione della realtà. Ti riporto le sue parole:
- 1° credenza depotenziante: il mondo esterno agisce contro di noi.
Il cervello percepisce il mondo come un problema da affrontare, un luogo crudele e ingiusto contro cui lottare fino all’ultimo sangue per contrastare le inevitabili sciagure che ci porta quotidianamente. Secondo la nostra mente non siamo noi ad agire sul mondo, ma è il mondo ad agire su di noi. Egli continua a ripeterci di sforzarci oltremodo per prepararci alle peggiori sventure. Ecco che si crea così tra mente e corpo un rapporto sadomasochista in cui la mente abusa del corpo sfibrandolo progressivamente mantenendolo in uno stato di costante eccitazione e di intossicazione da azione/lavoro. Il Cuore resta così muto spettatore di questo spettacolo suicida, privato di ogni possibile area di influenza.
- 2° credenza depotenziante: povero me!
La mente si lamenta, appena riesce. E’ lei che ci sussurra quei pensieri in cui ci sentiamo vittime di ingiustizie, di mancata gratitudine, di mancato riconoscimento dei nostri sforzi, dei meriti e delle qualità…. La mente ci esaspera all’idea che le cose non sono andate a “nostro modo“, mentre il Cuore sa che le cose possono andare in un solo Modo: il modo in cui sono andate.
- 3° credenza depotenziante: Il lavoro duro ripaga sempre.
Visto che, secondo il cervello il mondo è crudele e inospitale, sopravvivere per lui deve essere necessariamente faticoso… Ecco così che diventa per noi naturale affannarci di lavoro, la priorità è tenere tutto sotto controllo. Ci sentiamo “contrattualmente tenuti” a sacrificare tutti quegli aspetti della nostra vita così cari e essenziali al Cuore. La credenza di fondo è “io devo vincere, devo farcela“, proiettandoci così in una realtà competitiva in cui non bisogna mai abbassare la guardia per avere successo. Il Cuore invece sa bene che il successo non si può rincorrere ma si manifesta come naturale conseguenza di un approccio al mondo amorevole, connesso, gentile ed equilibrato…in una sola parola “connesso”.
- 4° credenza depotenziante: Posso cambiare le persone.
La mente si ritiene un efficace manipolatore delle menti altrui. Quando però le persone non mostrano di aderire ai nostri input ecco che la mente si fa impaziente, entra in stress e propone reazioni di aggressività. Il Cuore invece sa bene che non si possono cambiare le persone, ma si può solo imparare a pensare diversamente riguardo alle persone, adottando un approccio più gentile e tollerante, “connesso” appunto. Questa “modalità connessa”, tollerante e amorevole, finisce poi per operare i cambiamenti che nessuna intenzione mentale riuscirebbe a generare. Ciò che accade è che si genera una contaminazione sottile da cuore a cuore (“i shin den shin” direbbero i monaci zen) in cui non c’è nessuno che modifica nessuno, si esce dalla dinamica causa-effetto per entrare in una dinamica di sincronicità in cui semplicemente ci sono due cuori che entrano in risonanza ad un più alto livello vibratorio, modificando la realtà.
Bene, hai letto tutto? Bé, secondo me, la Mente mente! Ma questo è il mio di pensiero, ciò che deriva dalla mia esperienza di vita, che sicuramente non è uguale alla tua. Mi farebbe piacere sapere tu cosa ne pensi, scrivilo nei commenti!
GRAZIE
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