ABBIAMO UNA NUOVA POSSIBILITÀ?!
IO: Ti piacerebbe conoscere uno strumento, che da sempre fa parte delle tue possibilità, ma che raramente utilizzi?
CICCIO BIRILLO: Cosa sarà mai, eppure Io conosco tutto di me! Io so qual è la verità! Io non ho bisogno che nessuno mi faccia notare un bel niente! Io, Io, Io, Io, Io,...
Normalmente, viviamo in modalità reattiva, mi spiego meglio: sia a livello mentale che fisico tendiamo a "reagire alla vita", tendiamo verso un comportamento repressivo nei confronti del disagio.
Non è sicuramente una novità, se ti dico che "la repressione genera violenza"!
Ogni volta che reagisco agli stimoli esterni, mi sto sabotando, sto facendo il gioco degli stimoli stessi. Se lo stimolo è fisico, questo gioco non farà altro che produrre ulteriore dolore, se lo stimolo è di tipo mentale, produrrà altro stress. Fino a che punto la mia "struttura" potrà compensare questo modo di vivere?
Anche io ho vissuto per anni in questa modalità, conosco bene la rabbia, l'ho vissuta più volte e ne ho pagato sempre le conseguenze! Parlo di rabbia, perché rappresenta la risposta emozionale alla repressione e alla modalità reattiva con cui ci comportiamo.
Personalmente, sono stati anni di pratica con lo Yoga Sensibile, la chiave di volta che mi ha permesso di entrare in possesso di un nuovo strumento. Questo strumento, si utilizza molto durante l'esecuzione degli esercizi e, se portato nella quotidianità, può dare dei risultati incredibili! Ora vorresti sapere cos'è? E invece, ti faccio aspettare ancora un pochetto, prima vediamo come agiscono le dinamiche tradizionali.
Un esempio
Dolore al terzo dito del piede ⇢ reazione ⇢ Ma porca miseria, questo cavolo di dito mi fa male, chissà che gli è preso! Proprio oggi che dovevo fare questo, quest'altro e andare a correre, e, e, e...
Ecco, se mi comporto così, sarà difficile trarre un qualsiasi vantaggio dalla situazione. Mi sembra chiaro, vero? Lo so che sto parlando di banalità, ma fidati! Il nostro modo di vivere, in molti casi, è addirittura paradossale, oltre che banale!
Il vero punto, la cosa su cui voglio farti riflettere, è: quanto sei accogliente nei confronti del tuo corpo? Quanto tempo dedichi alla sua "manutenzione"? Perché maledici il tuo corpo se qualche parte è dolente o non funziona come dovrebbe?
Se siamo onesti nel rispondere, forse ci rendiamo conto che siamo degli sfruttatori, dei parassiti che abitano una carcassa di cui non si prendono mai cura, e alla quale richiedono costantemente prestazioni massimali.
E allora, come posso comportarmi diversamente? Attivando quella qualità intrinseca a ognuno di noi, quella chiave di volta che ti permetterà di ottenere molto, ma solo se la praticherai costantemente. Questo favoloso asso nella manica che tutti abbiamo, è l'OSSERVAZIONE!
Se imparo a osservare il mio corpo, sarò sempre più sensibile ai suoi segnali, saprò leggere le tensioni o i dolori come espressione di quello che sto vivendo! Il corpo può essere la bussola che ti fa comprendere la giusta direzione nella vita.
Sicuramente, devi iniziare a rispettarlo maggiormente, devi imparare a "stare" nel corpo con quella modalità che mi piace definire "Osservazione senza giudizio ne aspettativa". Potrai trarre da questa attitudine vantaggi incredibili, iniziando finalmente a sentirti padrone del tuo corpo!
Ritorna a Te! Il tuo corpo è il tuo tempio, l'esatto luogo dove la tua anima può essere libera di manifestarsi.
Riassumendo, con questo post voglio semplicemente sottolineare l'importanza dell'Osservazione. Questa attitudine, oltre che nel corpo, può essere utilizzata anche nell'osservazione del "film mentale". Con questo termine, indico tutte le storie che ci raccontiamo, le nostre convinzioni e la reattività emozionale agli eventi. Più stiamo saldamente radicati nell'osservazione, più iniziamo a Vivere consapevolmente e iniziamo a CONOSCERCI!
Osservare il corpo e i flussi della mente, ci porta verso la possibilità di Vedere la Verità di noi stessi. Che ci piaccia o no quello che vediamo, intanto, è finalmente VERO!!! Sta poi a ognuno di noi adottare degli strumenti di lavoro, per proseguire nel proprio sentiero della vita. Gli strumenti sono tanti per lavorare in autonomia, ma, se invece credi di poter navigare più velocemente in compagnia di un professionista, non esitare a farlo!
Curiosità: dato che ho parlato del terzo dito del piede, sappi che non si chiama Trillice come sostengono alcuni articoli, è frutto di fantasia per bambini e non ha nessuna validità per l'anatomia! Cerchiamo di rimanere con i piedi per terra, per favore :)
Comunque, la ninna nanna da cui nasce questo falso mito è qui sotto, buona lettura e... buona notte!
Una sera la scrofa Carolina decise di partorire. La piccola Maia aveva trascorso tutto il giorno a inventare nomi, uno per ciascun lattonzolo, quattordici in tutto. “Forza Carolina”, diceva, “ecco un maschietto!”. Ed ecco una femminuccia! Così Maia
aveva cominciato ad assegnare i nomi ai nuovi nati:
Prima come le dita dei suoi piedini, dal più piccolo al più grande: Minolo, Pondulo, Trillice, Illice, e Alluce! Poi le dita delle mani, dal più grande al più piccolo: Pollice, Indice, Medio, Anulare, Mignolo. E per gli ultimi quattro, i colori: Rosa come la mamma;
Viola, il suo fiore preferito; Bruno, come il papà; Gialla, come la pesca a merenda.
Poi, ogni maialino corse a una mammella a bere il primo latte della sua vita. E qui arrivò la sorpresa: un quindicesimo maialino! Maia non aveva pensato a quell’ultimo nome e dovette improvvisare: “Ultimo, proprio così ti chiamerai”, disse. Ed ecco la seconda sorpresa: Carolina aveva solo quattordici mammelle! Come avrebbe fatto Ultimo a sopravvivere?
Maia sentì le lacrime colmarle gli occhi, ma non si perse d’animo. Corse in cucina, riempì di latte un biberon del suo fratellino e nutrì Ultimo. Quella sera, dopo la poppata, Ultimo seguì Maia come se fosse la sua mamma. Si strinse tra le sue braccia,
chiuse gli occhi e si addormentò.
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